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Valorizzare il potenziale digitale dell’Italia

Come il cloud può essere di supporto al Decennio Digitale dell’UE



Sintesi

Gli anni 2020 sono il Decennio Digitale della Commissione Europea, che prevede obiettivi ambiziosi in quattro aree per accelerare i progressi nelle competenze, nel settore pubblico, nelle infrastrutture e nelle aziende (vedere riquadro 1).1

Public First, una società di consulenza indipendente, è stata incaricata da Amazon Web Services (AWS) di esaminare il ruolo che il cloud computing può svolgere nel valorizzare le ambizioni digitali dell’Unione Europea e di raccogliere informazioni dai consumatori e dalle aziende sullo stato attuale di questi obiettivi. In Italia, Public First ha costruito un nuovo modello economico e ha effettuato un sondaggio su oltre 1.000 consumatori e 1.400 aziende (vedere riquadro 2).

In totale, riteniamo che il raggiungimento degli obiettivi del Decennio Digitale potrebbe generare un valore economico di oltre 251 miliardi di euro, che equivale al 16% dell’attuale economia italiana.

cos’è il Decennio Digitale?

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Il Decennio Digitale è una visione della trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030. Nel 2021 la Commissione Europea (CE) ha presentato una Bussola Digitale con i parametri fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’UE. I parametri sono esposti nel grafico seguente e costituiscono la base per l’analisi e le raccomandazioni del rapporto.

Il potenziale del Decennio Digitale

In tutta l’UE, abbiamo constatato che i cittadini sono consapevoli dell’importanza della tecnologia digitale e del Decennio Digitale. Secondo i cittadini italiani, la tecnologia digitale è seconda solo alla salute quanto al grado di importanza per l’economia.

In questo rapporto, esaminiamo i progressi che l’Italia ha compiuto finora nel perseguire questi obiettivi dell’UE e come sia possibile ottenere un’ulteriore accelerazione grazie alla partnership tra settore pubblico, aziende e cittadini.

L’accelerazione dei progressi richiederà un’attenzione collettiva e continua, attraverso i settori pubblico e privato, sull’adozione del digitale, lo sviluppo delle competenze, le infrastrutture, l’imprenditorialità e la trasformazione digitale del settore pubblico e delle imprese.

i recenti progressi rispetto agli obiettivi scelti del Decennio Digitale

Aziende

Situazione attuale: molte aziende italiane non hanno ancora sfruttato appieno le tecnologie di base come l’Intelligenza artificiale (AI), i big data o il cloud.

Conclusioni principali

  • Non sono abbastanza le società che sfruttano la potenzialità degli strumenti digitali esistenti. Solo il 39% delle società italiane ha adottato tecnologie chiave come il cloud, il 18% l’AI e il 9% i big data. L’implementazione di strumenti digitali come il Customer Relationship Management (CRM), l’Enterprise Resource Planning (ERP) o la contabilità online può aumentare la produttività aziendale del 10-25%.
  • La crescente adozione del cloud svolgerà un ruolo importante nel creare le basi per la prossima generazione di innovazioni. Stimiamo che la maggior parte (55%) dell’impatto potenziale dell’agenda del Decennio Digitale dipenda dal cloud computing. Secondo le nostre stime, se riuscissimo a incrementare l’adozione del cloud di 10 punti percentuali nelle piccole imprese in tutta Italia, questo progresso basterebbe da solo ad aumentare dello 0,6% il VAL dell’economia italiana, pari a 8,9 miliardi di euro in più.

Competenze

Situazione attuale: Negli ultimi cinque anni, i progressi nel miglioramento delle competenze digitali di base o nel numero di donne specializzate in ICT sono stati molto lenti. In base alle tendenze attuali, è poco probabile che gli obiettivi vengano raggiunti. Ad esempio, si prevede che solo il 37% della popolazione italiana avrà competenze digitali di base entro il 2030, contro un obiettivo dell’80%.

Conclusioni principali

  • La carenza di competenze digitali ostacola la crescita delle aziende più avanzate dal punto di vista digitale. L’83% delle aziende considera le competenze digitali importanti o essenziali e questo dato sale al 95% per le aziende ad alta intensità digitale.2 Il 38% delle aziende ad alta intensità digitale ha dichiarato che la carenza di competenze digitali ha rallentato la loro crescita, il 21% che ha aumentato i costi e il 22% che ha rallentato lo sviluppo di nuove tecnologie.
  • Sebbene l’aumento del numero di specialisti ICT sia importante, il miglioramento delle competenze digitali del lavoratore medio potrebbe avere un effetto equivalente. Non tutti devono essere in grado di scrivere codice per il proprio lavoro, o di creare il proprio modello di apprendimento automatico (ML) da zero, ma quasi tutti potrebbero essere avvantaggiati dalla conoscenza di buone competenze digitali intermedie. Secondo una stima, oltre il 40% dei lavoratori che utilizzano quotidianamente un software per ufficio non dispone ancora delle competenze sufficienti per impiegarlo in modo efficace.3
  • Senza aumentare l’inclusione, sarà difficile raggiungere l’obiettivo dell’UE di 20 milioni di specialisti ICT entro il 2030. In base alle tendenze attuali, il 17% degli specialisti ICT saranno donne nel 2030, con un aumento solo marginale rispetto al 16% del 2021.

Infrastrutture

Situazione attuale: È improbabile che l’Italia raggiunga gli obiettivi del Decennio Digitale per la connettività Internet: solo il 34% delle famiglie è già coperto da reti fisse ad altissima capacità (Very High Capacity Networks, VHCN), un dato inferiore alla media UE, pari al 59%.

Conclusioni principali

  • L’infrastruttura digitale è considerata più importante delle forme tradizionali di investimento. Nel nostro sondaggio, sia i consumatori che le aziende hanno scelto l’Internet più veloce o più affidabile come una delle loro priorità principali per gli investimenti nelle infrastrutture di connettività, prima di molte forme più tradizionali di infrastrutture di trasporto come le ferrovie o gli aeroporti.
  • Sono necessari più strumenti digitali per sostenere la transizione verde dell’Europa. Il 90% delle aziende italiane concorda sul fatto che l’importanza attuale della sostenibilità sarà mantenuta o aumenterà come criterio nelle decisioni aziendali, ma le imprese sono molto meno convinte di disporre attualmente degli strumenti digitali adeguati per monitorare e migliorare la sostenibilità: solo il 44% concorda con questa affermazione.
  • La scelta della tecnologia e l’accesso alla migliore tecnologia sono più importanti della nazionalità dell’azienda che la fornisce. Le tecnologie come “il cloud” non sono solo una merce indifferenziata, ma un modo per fornire numerose tipologie di servizi digitali. Nel nostro sondaggio sulle aziende, solo il 7% di esse ha identificato la nazionalità del fornitore come uno dei fattori più importanti nella scelta di un fornitore di cloud, rendendolo uno dei fattori meno importanti tra 14 criteri potenziali.

Settore pubblico

Situazione attuale: L’Italia ha raggiunto il 69% dell’obiettivo dell’UE per i servizi pubblici digitali per i cittadini e l’89% dell’obiettivo per i servizi pubblici digitali per le aziende.

Conclusioni principali

  • Molti italiani sarebbero soddisfatti di utilizzare più servizi digitali del settore pubblico e oltre la metà sarebbe favorevole ad accedere alle proprie cartelle cliniche online. Il nostro sondaggio ha rilevato che poco più di un terzo ha avuto accesso alle proprie cartelle cliniche (34%) o ha dovuto confermare la propria identità online (38%), mentre il 62% ha dichiarato che sarebbe favorevole ad accedere alle proprie cartelle cliniche e il 52% a confermare la propria identità online, suggerendo un potenziale di ulteriore diffusione.
  • Il cloud può svolgere un ruolo significativo nella creazione di un settore pubblico digitale più agile ed efficiente. Secondo le nostre stime, il passaggio del 10% dei sistemi IT del settore pubblico nel cloud potrebbe far risparmiare ai contribuenti italiani oltre 87 milioni di euro l’anno.

Metodologia

In questo studio, abbiamo utilizzato una serie di metodi diversi per quantificare il potenziale economico dell’agenda del Decennio Digitale dell’UE e il ruolo del cloud:

  • Abbiamo effettuato nuovi sondaggi rappresentativi a livello nazionale sui consumatori di nove Paesi, raggiungendo in tutto 6.830 europei, di cui 1.000 in Italia, e abbiamo chiesto la loro opinione su una serie di questioni relative alla tecnologia e alle competenze digitali.
  • Abbiamo realizzato nuovi sondaggi economicamente rappresentativi sul mercato delle imprese di nove Paesi, contattando 7.184 responsabili decisionali di livello elevato in Europa, di cui 1.400 in Italia.
  • Abbiamo intervistato 10 stakeholder politici di tutta Europa, chiedendo la loro opinione sui progressi dell’agenda del Decennio Digitale.
  • Abbiamo condotto nuove analisi della letteratura sull’impatto della tecnologia digitale, delle competenze, del cloud computing e dell’AI sulla crescita economica.
  • Sulla base dei dati dei nostri sondaggi e dei risultati delle nostre analisi della letteratura, abbiamo prodotto un nuovo modello per stimare separatamente l’impatto dell’aumento del livello delle competenze digitali di base, dell’adozione di strumenti digitali da parte delle aziende, del cloud computing e dell’uso dell’IA e dei big data.

Per maggiori informazioni sul nostro approccio di creazione del modello, si rimanda alla sezione Metodologia nell’appendice del rapporto.

Public First è un membro della Market Research Society. Le tabelle complete dei dati utilizzati in questo rapporto possono essere scaricate dal nostro sito web. [LINK TO BE INSERTED] Sebbene AWS abbia commissionato questo rapporto a Public First, sono nostre tutte le stime economiche.

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Introduzione

La tecnologia digitale è uno dei motori più importanti di crescita economica, di miglioramento del tenore di vita e di maggiore sostenibilità. Dagli anni 80, la tecnologia digitale è stata responsabile di circa un quarto della crescita delle economie avanzate.4 Le tecnologie successive, come il personal computer, il foglio elettronico (spreadsheet), Internet, lo smartphone e il cloud computing, hanno contribuito a trasformare il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare. Nel nostro sondaggio, la tecnologia è stata considerata il settore che ha contribuito maggiormente al processo di innovazione nell’ultimo decennio, scelto dal 52% degli italiani.

Nel 2021, la Commissione Europea ha definito una “Bussola Digitale” con obiettivi in quattro aree per contribuire a promuovere la trasformazione digitale dell’UE: aziende, competenze, infrastrutture e settore pubblico.

In questo rapporto, la società di consulenza indipendente Public First è stata incaricata da Amazon Web Services (AWS) di esaminare il modo in cui l’Italia potrebbe progredire nella maniera migliore verso gli obiettivi del Decennio Digitale.

A questo scopo:

  • abbiamo effettuato un nuovo sondaggio su oltre 1.000 consumatori e oltre 1.400 aziende in Italia, per comprendere meglio i loro attuali usi e le loro attitudini nei confronti della tecnologia digitale
  • abbiamo costruito un nuovo modello economico per comprendere meglio il potenziale della tecnologia digitale e il ruolo del cloud

In totale, il nostro modello stima che la realizzazione dell’agenda del Decennio Digitale dell’UE potrebbe generare un valore economico di oltre 251 miliardi di euro per l’Italia, che equivale al 16% dell’economia attuale del Paese.

In questo rapporto, esaminiamo le seguenti domande chiave per ciascuna delle quattro aree della Bussola Digitale:

  • Qual è la situazione attuale in Italia rispetto agli obiettivi del Decennio Digitale dell’UE?
  • Quali sono le opinioni dei cittadini e delle imprese italiane?
  • Che ruolo svolge il cloud computing nel favorire un progresso più rapido?

i progressi dell’Italia rispetto ad alcuni obiettivi del Decennio Digitale

AreaObiettivo 2030Situazione attuale
Aziende  
% delle aziende che utilizzano il cloud75%38%
% delle aziende che utilizzano AI75%18%
% delle aziende che utilizzano i big data75%9%
delle PMI che raggiungono almeno un livello base di intensità digitale90%69%
   
Competenze  
Quota di specialisti ICT nel mercato del lavoro20 milioni nell’UE4%
Percentuale di specialisti ICT di sesso femminileConvergenza di genere16%
% di adulti con competenze digitali di base80%42%
   
Infrastrutture  
% di famiglie con copertura 5G100%8%
% di famiglie con copertura Internet equivalente al gigabit100%34%
   
Settore pubblico  
% di servizi pubblici essenziali per i cittadini offerti su canali digitali100%69%5
% di servizi pubblici fondamentali per le aziende offerti in formato digitale100%89%6

Fonte: Indice DESI dell’Unione Europea

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Aziende

Situazione attuale



Obiettivo del Decennio Digitale dell’UESituazione attuale
Almeno il 75% delle imprese dell’Unione Europea dovrà adottare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale.Attualmente, l’Italia è molto lontana dall’obiettivo del 75% fissato dall’UE: circa il 38% delle aziende italiane ha adottato il cloud, il 18% l’AI e il 9% i big data. In base alle tendenze attuali, l’Italia non raggiungerà il 75% delle aziende che adottano il cloud prima del 2040.
Oltre il 90% delle PMI raggiunge almeno un livello base di intensità digitale.7L’Italia è leggermente più vicina all’obiettivo dell’UE che prevede che il 90% delle PMI raggiunga almeno un livello base di intensità digitale. In Italia, il 42% delle imprese supera già questa soglia.
Avanzamento verso il target del Cloud

Cosa ha dimostrato la nostra ricerca?

Non sono abbastanza le aziende che sfruttano la potenza degli strumenti digitali esistenti.

In totale, il 73% delle aziende afferma che la tecnologia digitale è diventata più importante per la loro attività negli ultimi cinque anni. Tuttavia, l’Italia è molto lontana dall’obiettivo dell’UE che prevede l’adozione di cloud, big data e AI da parte del 75% delle aziende.Alcuni degli elementi fondamentali per incrementare la produttività sono l’adozione di tecnologie esistenti come il cloud o strumenti digitali come CRM, ERP o contabilità online da parte delle piccole imprese. Solo questo può aumentare la produttività aziendale del 10-25%.8

Per confrontare il livello di adozione della tecnologia digitale tra le aziende e vedere quali tipi di aziende erano in ritardo nel loro percorso digitale, abbiamo assegnato a ciascuna azienda un punteggio da 1 a 12 per l’intensità digitale, in base all’indice di intensità digitale 2020 dell’Unione Europea.9 Abbiamo constatato che le aziende più piccole avevano una probabilità significativamente inferiore di ottenere un punteggio elevato per l’intensità digitale.

Mentre circa la metà di tutte le aziende europee ha dichiarato di utilizzare strumenti online per archiviare dati, utilizzare i social media o fare pubblicità online, sono solo le aziende relativamente intense dal punto di vista digitale a sfruttare i flussi di lavoro più avanzati, come l’analisi dei dati interni o l’esecuzione di applicazioni personalizzate.

Per quali delle seguenti finalità la sua azienda utilizza strumenti online?

Quando abbiamo chiesto quali fossero gli ostacoli più importanti a un maggiore utilizzo della tecnologia digitale, le aziende ad alta intensità digitale hanno indicato una maggiore complessità legale o normativa (19%) o il fatto di non essere sicure del modo migliore per implementarla (26%), mentre quelle a bassa intensità digitale hanno fornito ragioni più generiche, come la convinzione che la tecnologia digitale non rappresenti una differenza significativa (20%) o che sia troppo costosa da implementare (28%). Per queste aziende, la carenza di consapevolezza e conoscenza dei potenziali benefici può essere un ostacolo importante quanto le barriere tecniche.

In quale dei seguenti ambiti ritiene che la sua azienda potrebbe utilizzare la tecnologia digitale come supporto, in misura maggiore rispetto a quanto avviene attualmente?

La crescente adozione del cloud potrebbe svolgere un ruolo importante nel sostenere la trasformazione digitale

Trasformando la potenza di calcolo e l’archiviazione dei dati in un servizio flessibile, il cloud computing contribuisce a ridurre i costi per le aziende, accelera l’innovazione, facilita l’accesso ai dati in ogni luogo, migliora la sicurezza digitale e favorisce la sostenibilità delle imprese. È anche una componente essenziale della prossima ondata di tecnologie digitali, come l’apprendimento automatico, l’Internet delle cose (IoT) e il 6G. Nell’ambito di questo progetto, uno dei nostri obiettivi principali è stato il ruolo specifico che il cloud computing può svolgere per stimolare la crescita delle imprese.

tipi di cloud computing

Sono tre i principali tipi di cloud computing:

  • Software as a Service (SaaS). I fornitori di strumenti SaaS o cloud offrono applicazioni o servizi rivolti ai consumatori che eseguono o elaborano i loro dati nel cloud. Ciò consente ai loro utenti di utilizzare spesso la stessa applicazione su un’ampia gamma di piattaforme oltre al computer principale, come ad esempio sul telefono o attraverso un’interfaccia web diretta. Esempi di fornitori leader di SaaS sono oggi Adobe, Salesforce, Zendesk, Lemlist, UiPath e SAP.
  • Platform as Service (PaaS). Nel livello successivo del cloud computing, gli sviluppatori gestiscono i database nel cloud, mentre l’infrastruttura hardware sottostante viene astratta attraverso la virtualizzazione.
  • Infrastructure as a Service (IaaS). In questo tipo di cloud computing, le aziende sostituiscono i propri servizi in sede con l’archiviazione dei dati a pagamento e la potenza di calcolo di un fornitore di cloud pubblico. Questo modello è stato sperimentato per la prima volta con la creazione di Amazon Web Services (AWS) nel 2006.

In totale, stimiamo che ogni giorno in Europa vengano create oltre 5.000 nuove aziende abilitate al cloud. Secondo le nostre stime, se riuscissimo a incrementare l’adozione del cloud di 10 punti percentuali nelle piccole imprese nell’UE, solo questo progresso basterebbe ad aumenterebbe dello 0,6% il VAL dell’economia italiana, pari a 9 miliardi di euro in più.

Attualmente, il mercato globale del cloud pubblico ha un valore di oltre 300 miliardi di dollari.10 Nonostante questo, siamo ancora in una fase relativamente iniziale per il cloud, e molti flussi di lavoro devono ancora essere trasferiti. Secondo una stima, solo il 9% della spesa IT globale passa attualmente attraverso il cloud.11 Nel nostro sondaggio sulle aziende, circa la metà degli utenti del cloud (49%) ha dichiarato di aver iniziato a utilizzarlo solo negli ultimi tre anni.

i vantaggi del cloud computing per le aziende

I vantaggi del cloud computing per le aziende comprendono:

  • Flessibilità e riduzione dei costi. Utilizzando il cloud computing, le aziende pagano solo per la tecnologia che utilizzano. Ciò significa che possono scalare la capacità in aumento e in diminuzione per far fronte a picchi di domanda improvvisi o stagionali, e possono evitare di pagare per la potenza di calcolo inutilizzata. In media, i server aziendali hanno spesso tassi di utilizzo inferiori al 20%, mentre l’utilizzo dei server cloud può superare il 50%.12 Stimiamo che gli utenti europei di AWS abbiano risparmiato circa il 39% dei loro costi IT spostando i loro carichi di lavoro nel cloud.
  • Innovazione e agilità. Il cloud consente di sviluppare, distribuire e scalare più rapidamente nuovi strumenti e servizi digitali. Gli sviluppatori europei hanno dichiarato che l’utilizzo di AWS ha accelerato i loro tempi di sviluppo di una media del 26%.
  • Archiviazione e protezione dei dati. Creando applicazioni nel cloud, le aziende possono automatizzare le attività di sicurezza manuali, mantenendo allo stesso tempo la proprietà e la privacy dei loro dati.

Allo stesso tempo, molte aziende attualmente utilizzano il cloud computing solo per scopi relativamente basilari, come l’archiviazione dei file, e solo una minoranza sta sfruttando possibilità di utilizzo più avanzate, come l’analisi dei big data o il funzionamento delle proprie applicazioni interne.

IaaS e PaaS svolgono un ruolo chiave nella trasformazione digitale per molte aziende, con gli utenti del cloud che affermano che il PaaS ha permesso loro di sostituire i processi cartacei o manuali con sistemi digitali (47%), di automatizzare i processi aziendali esistenti (42%) o di sviluppare nuovi tipi di applicazioni (32%).

L’uso dei servizi cloud le ha consentito di svolgere una delle seguenti attività?
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Competenze

Situazione attuale



Obiettivo del Decennio Digitale dell’UESituazione attuale
L’80% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno delle competenze digitali di base.In Italia, il 42% possiede attualmente competenze digitali di base. Negli ultimi cinque anni, la prevalenza complessiva delle competenze digitali di base è diminuita di 1,8 punti percentuali e, in base alle tendenze attuali, è improbabile che l’Italia raggiunga l’obiettivo dell’UE di ottenere competenze digitali di base da parte dell’80% della popolazione entro il 2030. Con il ritmo attuale di evoluzione, la percentuale di popolazione con competenze digitali di base sarà solo del 37% entro il 2030.
20 milioni di persone impiegate nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), con uomini e donne che rappresentano proporzioni uguali della forza lavoro.Negli ultimi cinque anni, la quota di specialisti ICT sull’occupazione totale dell’UE è aumentata dal 3,5% al 4,3%, ossia poco più di 8 milioni di lavoratori. Anche se si registrano alcuni progressi nell’aumento della percentuale di donne specializzate in ICT, la crescita è molto lenta. In Italia, la percentuale di donne specializzate in ICT non sembra aumentare.
Quota di specialisti ICT donne
Avanzamento verso l’obiettivo delle competenze digitali

Cosa ha dimostrato la nostra ricerca?

La carenza di competenze digitali ostacola attivamente la crescita delle aziende più avanzate dal punto di vista digitale.

Tra le aziende, le competenze digitali sono state considerate importanti o essenziali per l’83% delle aziende e per il 95% delle aziende ad alta intensità digitale.

Circa la metà dei responsabili decisionali delle aziende (64%) ha dichiarato di ritenere di avere personalmente bisogno di migliori competenze digitali per il proprio lavoro, e il 76% ha dichiarato che le competenze digitali di base sono importanti per il proprio ruolo.

Nel nostro sondaggio, il ricorso a specialisti digitali dedicati è risultato ancora relativamente raro tra le aziende più piccole:

Le aziende ad alta intensità digitale sono state significativamente più inclini a dichiarare di avere difficoltà a trovare personale con buone competenze digitali (46%) rispetto all’azienda media (37%), e che la carenza di competenze digitali ha influito sulla loro attività: il 38% ha dichiarato che ha rallentato la crescita, il 21% che ha aumentato i costi e il 22% che ha rallentato lo sviluppo di nuove tecnologie.

Le competenze digitali di base e intermedie saranno probabilmente importanti quanto le competenze digitali avanzate per il futuro dell’economia europea.

Abbiamo chiesto sia ai consumatori sia alle aziende quali competenze digitali ritengono importanti affinché il lavoratore medio sia in grado di svolgere il suo lavoro oggi. Gli europei ritengono che queste competenze debbano includere le competenze di base del web e del digitale, mentre le aziende ad alta intensità digitale sono più propense a ritenere importanti anche l’analisi dei dati e la programmazione.

Quali competenze digitali pensa che sia importante che un lavoratore medio debba essere in grado di svolgere oggi?

Quando abbiamo chiesto ai consumatori in quali competenze digitali si sentissero esperti, il 36% ha dichiarato che si sentirebbe sicuro nel creare il proprio sito web. Quando abbiamo chiesto quali attività digitali avessero completato negli ultimi tre mesi:

43%

Il 43% ha dichiarato di aver utilizzato un software di elaborazione testi
42%

Il 42% ha dichiarato di aver utilizzato un foglio di calcolo
51%

Il 51% ha dichiarato di aver utilizzato un software per modificare foto, video o file audio
11%

L’11% ha dichiarato di aver scritto del codice in un linguaggio di programmazione

Sebbene non tutti debbano essere in grado di scrivere un codice per il proprio lavoro o di creare il proprio modello di apprendimento automatico da zero, quasi tutti potrebbero trarre beneficio dal possesso di buone competenze digitali intermedie, come ad esempio saper stare in sicurezza online, fare ricerche o imparare una nuova abilità in modo efficace, collaborare con i colleghi attraverso nuovi strumenti online o fare manipolazioni basilari di dati in un foglio di calcolo. Secondo una stima, oltre il 40% dei lavoratori che utilizzano quotidianamente un software per ufficio non ha ancora le competenze sufficienti per impiegarlo in modo efficace.13

Allo stesso modo, anche se sono relativamente pochi i consumatori che attualmente utilizzano le competenze di programmazione nella loro vita quotidiana, si riscontra un maggiore consenso sull’importanza che i bambini imparino la programmazione a scuola.

Quando abbiamo chiesto ai genitori italiani quali fossero le competenze digitali importanti per i loro figli:

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Infrastrutture

Situazione attuale



Obiettivo del Decennio Digitale dell’UE14Situazione attuale
Tutte le famiglie europee coperte da una rete Gigabit, e tutte le aree popolate coperte dal 5GÈ probabile che l'Italia debba investire di più per raggiungere i suoi obiettivi del Decennio digitale per la connettività. Il 34% delle famiglie beneficia attualmente di reti fisse ad altissima capacità (VHCN). Nell'ambito del piano di ripresa e resilienza del Paese, ha annunciato un investimento di 6,7 miliardi di euro in VHCN, come 5G e fibra.
Avanzamento verso la banda larga

Cosa ha dimostrato la nostra ricerca?

La tecnologia digitale è una delle forme più cruciali di infrastruttura.

Nel nostro sondaggio, sia i consumatori che le aziende hanno scelto l’Internet più veloce o più affidabile come una delle loro priorità principali per gli investimenti nelle infrastrutture di connettività, prima di molte forme più tradizionali di infrastrutture di trasporto come le ferrovie o gli aeroporti. Come abbiamo visto negli ultimi anni, in molti casi la connettività digitale può sostituire le forme di trasporto tradizionali, riducendo la necessità di viaggiare per lavoro.

Se dovesse scegliere, a quale dei seguenti tipi di investimenti infrastrutturali preferirebbe che il suo governo desse la priorità nella sua zona?

Mentre i consumatori e i responsabili decisionali aziendali si sono dichiarati relativamente soddisfatti della loro connessione a Internet quando sono a casa o in ufficio, hanno espresso una soddisfazione minore sulla qualità della loro connessione a Internet quando sono in viaggio:

Anche gli altri livelli fondamentali dell’infrastruttura tecnologica, come l’accesso ai data center per il cloud computing o la capacità di produzione di semiconduttori, sono importanti tanto quanto la connettività internet di base. Il 49% degli italiani si è dichiarato favorevole alla costruzione di un data center da parte di un fornitore internazionale di cloud nella propria zona, mentre il 6% si è dichiarato contrario.

Nel prossimo decennio, le applicazioni a bassa latenza richiederanno nodi di edge computing per integrare il cloud, avvicinando la potenza di calcolo all’utente finale. Ciò contribuirà a supportare:

  • Reti energetiche e di trasporto più intelligenti nelle città, contribuendo ad aumentare l’efficienza, a ridurre la congestione e a supportare i veicoli autonomi
  • Controlli di qualità in tempo reale nell’agricoltura o nella produzione
  • Soluzioni IoT per la sicurezza dei lavoratori in ambienti pericolosi

Tra gli obiettivi del Decennio Digitale, l’UE ha fissato l’obiettivo di creare “10.000 nodi edge altamente sicuri e neutrali dal punto di vista climatico”. Entro il 2025, la Commissione Europea prevede che l’80% di tutti i dati venga elaborato nei dispositivi intelligenti più vicini all’utente, il cosiddetto edge computing. Oggi si stima che l’80% dell’elaborazione e dell’analisi dei dati avvenga nei centri dati e nelle strutture informatiche centralizzate.15

Tuttavia, mentre questo tipo di calcolo locale crescerà di importanza, è probabile che Internet e il cloud rimangano altamente globali. Gran parte del potere economico di Internet è derivato dalla riduzione delle barriere internazionali al commercio. Nel nostro sondaggio sulle aziende abbiamo visto che le imprese attribuiscono grande importanza al mantenimento della capacità di scegliere la tecnologia migliore per loro.

Nel nostro sondaggio aziendale, i fattori più importanti per la scelta di un provider cloud sono l’affidabilità (50%), la sicurezza (45%), il costo (28%), la reputazione (24%) e l’accesso alle ultime tecnologie (20%). La nazionalità del fornitore di cloud è stata considerata uno dei fattori meno importanti (6%).

L’infrastruttura digitale può sostenere la transizione verde

Oltre alla trasformazione digitale, l’altro importante cambiamento strutturale che le economie dell’UE dovranno affrontare negli anni 2020 sarà la transizione verso un’economia decarbonizzata. Un maggiore uso della tecnologia digitale rivestirà un ruolo essenziale nel sostenere questo cambiamento.

Per cominciare, le tecnologie digitali come il cloud, l’IoT e l’apprendimento automatico contribuiranno a creare una rete energetica più intelligente, creando una maggiore flessibilità, un uso più efficiente delle risorse e premiando i consumatori e le aziende che riducono gli sprechi energetici. I sistemi intelligenti aiuteranno le abitazioni a reagire alle variazioni dei prezzi energetici all’ingrosso e i sistemi basati sul cloud automatizzeranno la fornitura di servizi flessibili per tagliare le bollette e ridurre le emissioni. Nel nostro sondaggio tra i consumatori, il 76% degli italiani ha dichiarato che sarebbe favorevole a una maggiore spesa pubblica per la ricerca di reti energetiche più intelligenti e resilienti.

Questa maggiore efficienza energetica può essere applicata anche allo stesso processo di calcolo. I centri dati centralizzati di cloud computing possono essere più efficienti dal punto di vista energetico rispetto a carichi di lavoro equivalenti forniti tramite server in sede. Mentre la quantità totale di output di elaborazione è aumentata di sei volte tra il 2010 e il 2018, il consumo energetico complessivo è aumentato solo del 6%.16 Secondo lo studio "451 Research", le aziende possono ridurre il loro consumo energetico di quasi l’80% utilizzando il cloud AWS invece di utilizzare i propri centri dati. Se venisse implementato in tutta Europa, si risparmierebbero milioni di famiglie di emissioni di gas serra.17

Per le singole imprese, la tecnologia digitale può aiutarle a monitorare meglio e a ridurre la loro impronta di carbonio. Nel nostro sondaggio sulle aziende, il 90% delle imprese italiane concorda sul fatto che la sostenibilità manterrà o accrescerà la sua importanza come fattore nelle decisioni aziendali. Tuttavia, solo il 44% si è dichiarato sicuro di disporre attualmente di strumenti digitali adeguati per monitorare e migliorare la propria sostenibilità.

AWS sostiene le energie rinnovabili

In Italia, i progetti di AWS includono due parchi fotovoltaici in Sicilia. L’energia ricavata (66MW) alimenterà i centri dati della Regione AWS in Italia grazie al più grande progetto agro-fotovoltaico creato oggi nel Paese e contribuirà anche al fabbisogno energetico di 20.000 utenze domestiche.

Inoltre, si risparmieranno più di 62.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno; ovvero l’equivalente di più di 3 milioni di alberi piantati.

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Settore pubblico

Situazione attuale



Obiettivo del Decennio Digitale dell’UE18Situazione attuale
Offerta online di servizi pubblici fondamentali per i cittadini e le imprese dell’UE accessibile al 100%.Per l’Italia, la Commissione europea ritiene che il 69% dei servizi pubblici fondamentali per i cittadini e l’89% per le imprese possano essere erogati in modo digitale.19
Quota di utenti dell’E-government

Cosa ha dimostrato la nostra ricerca?

L’UE è leader mondiale per l’amministrazione digitale, ma in Italia rimane un potenziale significativo non sfruttato.

Circa un terzo degli italiani dichiara attualmente di utilizzare i servizi di e-government. Molti dei governi europei sono riconosciuti come alcuni tra i governi digitali leader nel mondo. L’Indice dei Servizi Online delle Nazioni Unite, ad esempio, classifica Estonia, Danimarca e Finlandia rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto nel mondo.

La maggioranza degli italiani intervistati è ottimista sul livello di amministrazione digitale:

In media, abbiamo riscontrato un potenziale non sfruttato per aumentare l’uso dei servizi digitali. Quando abbiamo chiesto informazioni su attività specifiche, come l’accesso alle cartelle cliniche o il rinnovo del passaporto, la percentuale di persone che si sente sicura nello svolgere queste attività in modo digitale è maggiore della percentuale di persone che ha effettivamente svolto tali attività in maniera digitale.

L’UE ha fissato l’obiettivo che il 100% dei suoi cittadini abbia accesso alle proprie cartelle cliniche e che almeno l’80% dei cittadini europei utilizzi una soluzione di identificazione digitale (ID). Il nostro sondaggio ha rilevato che poco più di un terzo ha avuto accesso alle proprie cartelle cliniche (34%) o gli è stato chiesto di dimostrare la propria identità (38%) online, mentre il 62% ha dichiarato che sarebbe favorevole ad accedere alle proprie cartelle cliniche e il 52% a confermare la propria identità online, suggerendo un potenziale di ulteriore diffusione.

Nel nostro sondaggio, abbiamo riscontrato relativamente poche tracce di una differenza di atteggiamenti tra le varie età. La fascia d’età più anziana (65 anni o più) ha dichiarato con maggiore probabilità rispetto a quella più giovane (18-24) di sentirsi in grado di utilizzare un sito web o un’app per prenotare un appuntamento medico, pagare le tasse o una multa, accedere alle cartelle cliniche o rinnovare il passaporto o la patente di guida.20

La stragrande maggioranza (80% o più) di coloro che hanno svolto diverse attività digitali ha dichiarato di averle trovate utili.

Ha detto di aver utilizzato un sito web o un’app governativa per svolgere le seguenti attività. L’ha trovato/a utile o inutile?

Il cloud computing svolge un ruolo cruciale nel supportare l’amministrazione digitale: raccogliere i dati, mantenerli in sicurezza e fornire risparmi ai contribuenti. Stimiamo che portare il 10% degli attuali sistemi IT nel cloud possa far risparmiare ai contribuenti europei oltre 900 milioni di euro all’anno.

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Appendice - Metodologia

La nostra stima principale dell’impatto economico potenziale del raggiungimento degli obiettivi del Decennio Digitale dell’UE si basa sulla somma della nostra stima dell’impatto del raggiungimento di quattro obiettivi:

  • Aumentare l’adozione del cloud computing da parte delle aziende al 75%.
  • L’adozione da parte delle piccole imprese di tre strumenti digitali chiave (CRM, ERP e banda larga veloce) sale al 90%.
  • L’80% degli adulti dell’UE raggiunge competenze digitali di base.
  • Il potenziale impatto economico dell’IA e dei big data

Abbiamo scelto questi quattro obiettivi come indicatore ragionevole per l’insieme degli obiettivi, evitando il doppio conteggio di obiettivi il cui potenziale impatto economico si sovrapporrebbe (ad esempio, il potenziale economico dell’IA e l’aumento del numero di unicorni dell’UE), o che sarebbero difficili da quantificare (ad esempio, l’impatto economico della R&S sull’informatica quantistica). Sebbene la nostra soglia di adozione da parte delle piccole imprese non sia un obiettivo formale dell’UE, a nostro avviso rappresenta un’approssimazione ragionevole per altri obiettivi dell’UE relativi all’adozione di cloud/big data/AI o all’intensità digitale delle imprese, permettendoci al contempo di basarci su studi esistenti ben evidenziati.

Aumentare l’adozione del cloud computing aziendale al 75% entro il 2030

Per fare questo, raggruppiamo le seguenti stime:

  • I dati del nostro sondaggio aziendale sull’attuale adozione del cloud computing per dimensione aziendale e per regione, e la suddivisione tra IaaS / PaaS / SaaS. Per i Paesi in cui non disponiamo di dati di sondaggio diretti, abbiamo realizzato una stima in base ai dati DESI dell’UE sull’utilizzo del cloud computing per le aziende con più di dieci dipendenti.
  • I dati sulla spesa nel cloud pubblico (IaaS / PaaS) sono stati ricavati, ove possibile, dai sondaggi e calibrati rispetto ai dati di terze parti di IDC e Statista.
  • Il ROI medio per il cloud computing, considerato come la media delle stime dei nostri precedenti studi d’impatto per AWS (Regno Unito, Francia, Canada, Stati Uniti).
  • Moltiplicatori dell’effetto del VAL ricavati dall’OCSE per ciascun Paese.

L’adozione da parte delle piccole imprese di tre strumenti digitali chiave (CRM, ERP e banda larga veloce) sale al 90%

Per stimare questo dato:

  • Abbiamo rilevato l’attuale adozione di ogni strumento digitale (banda larga ad alta velocità, ERP, CRM) dai nostri sondaggi aziendali per le piccole, medie e grandi imprese. In mancanza di questi dati, abbiamo fatto una stima in base ai dati DESI dell’UE sull’adozione della banda larga, dell’ERP e del CRM.
  • Abbiamo ipotizzato che l’adozione per tutte le dimensioni aziendali dei tre tipi di strumenti sia uniforme fino ad almeno il 90%.
  • Utilizziamo l’impatto medio calcolato sulla produttività di ciascuna classe di strumenti fornito dall’OCSE (2019).

L’80% degli adulti raggiunge competenze digitali di base

Per realizzare questa stima, abbiamo combinato:

  • I dati DESI dell’UE del 2021 sul livello di adulti con competenze digitali inferiori a quelle di base per Paese. (Dato che i dati della nostra indagine sono stati completati attraverso un panel online, tutti coloro che l’hanno completata dovevano avere almeno delle competenze online minime e quindi non abbiamo cercato di utilizzarli per fare un benchmark della prevalenza delle competenze digitali inferiori a quelle di base).
  • Un aumento medio stimato del 9% dei salari per gli adulti che raggiungono competenze digitali di base nel Regno Unito, ricavato dalla media delle stime di questo e di questo documento.
  • Adeguamento di questa stima per ogni Paese in base alla stima formulata dall’OCSE (2017) sull’impatto relativo sui salari per Paese dell’aumento dell’intensità ICT dei lavori.

Aumento potenziale del VAL a livello economico grazie all’AI e ai big data

Abbiamo ricavato dalla stima di McKinsey (2018) l’impatto economico dell’IA entro il 2030, distribuendolo ai singoli Paesi e modificandolo:

  • Utilizzando l’indice AI di Tortoise come stima per calibrare il livello di preparazione dei singoli Paesi europei nel trarre vantaggio dall’AI / dai big data.
  • Deducendo l’impatto che dovrebbe essere già avvenuto dal 2018, sulla base di un percorso di diffusione lento con curva a S per l’IA.
  1. https://www.google.com/url?q=https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/europes-digital-decade-digital-targets-2030_en&sa=D&source=docs&ust=1654767330657438&usg=AOvVaw3dreZ22hPe5OcjXJSbe0kX
  2. Alle aziende viene assegnato 1 punto per ciascuna delle seguenti caratteristiche: oltre il 50% delle persone impiegate ha accesso a Internet per scopi aziendali; impiego di specialisti ICT; banda larga veloce (30 Mbps o superiore); dotazione di un dispositivo portatile che consenta la connessione a Internet in mobilità a oltre il 20% delle persone impiegate; avere un sito web; un sito web con funzionalità sofisticate (almeno una di queste: descrizione di beni o servizi, listini prezzi; possibilità per i visitatori di personalizzare o progettare beni o servizi online; tracciamento o stato degli ordini effettuati; contenuti personalizzati nel sito web per i visitatori abituali/ricorrenti); utilizzo della stampa 3D; acquisto di servizi di cloud computing di livello medio-alto; invio di fatture adatte all’elaborazione automatizzata; utilizzo di robot industriali o di servizio; vendite di e-commerce pari ad almeno l’1% del fatturato totale; analisi di big data internamente da qualsiasi fonte di dati o esternamente. Le aziende con un’intensa attività digitale sono considerate quelle che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 6.
  3. Skills for a Digital World, OECD (2016)
  4. Elaborazione di Public First ricavata dal Total Economy Database, The Conference Board
  5. La percentuale di passaggi amministrativi che possono essere effettuati online per i principali eventi della vita (nascita di un figlio, nuova residenza, ecc.) per i cittadini (Scala da 0 a 100)
  6. Servizi pubblici digitali per le aziende (punteggio da 0 a 100)
  7. Questo parametro viene misurato in base all’utilizzo da parte dell’azienda di almeno quattro delle 12 tecnologie digitali selezionate dall’UE, il cui elenco esatto varia a seconda dell’anno.
  8. OCSE
  9. Alle aziende viene assegnato 1 punto per ciascuna delle seguenti caratteristiche: oltre il 50% delle persone impiegate ha accesso a Internet per scopi aziendali; impiego di specialisti ICT; banda larga veloce (30 Mbps o superiore); dotazione di un dispositivo portatile che consenta la connessione a Internet in mobilità a oltre il 20% delle persone impiegate; avere un sito web; un sito web con funzionalità sofisticate (almeno una di queste: descrizione di beni o servizi, listini prezzi; possibilità per i visitatori di personalizzare o progettare beni o servizi online; tracciamento o stato degli ordini effettuati; contenuti personalizzati nel sito web per i visitatori abituali/ricorrenti); utilizzo della stampa 3D; acquisto di servizi di cloud computing di livello medio-alto; invio di fatture adatte all’elaborazione automatizzata; utilizzo di robot industriali o di servizio; vendite di e-commerce pari ad almeno l’1% del fatturato totale; analisi di big data internamente da qualsiasi fonte di dati o esternamente.
  10. https://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS47685521
  11. https://itif.org/publications/2021/06/01/secrets-cloud-computings-first-stage-action-agenda-government-and-industry
  12. https://www.nrdc.org/sites/default/files/data-center-efficiency-assessment-IP.pdf
  13. https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/RW21_02/RW_Digital_skills_EN.pdf
  14. Inoltre, l’UE ha fissato anche degli obiettivi per aumentare la sua quota di produzione di semiconduttori, implementare almeno 10.000 edge sicuri neutrali per il clima e creare il suo primo computer quantistico. Dato che questi parametri non esistono o sono difficili da misurare attualmente, non li abbiamo inclusi in questo lavoro.
  15. https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/cloud-computing
  16. https://www.science.org/doi/10.1126/science.aba3758
  17. https://www.aboutamazon.eu/news/aws/eu-businesses-that-move-to-aws-cloud-can-improve-energy-efficiency-and-reduce-carbon-emissions
  18. L’Unione Europea ha fissato anche l’obiettivo che il 100% dei suoi cittadini abbia accesso alle proprie cartelle cliniche e che almeno l’80% dei suoi cittadini utilizzi una soluzione di identificazione digitale (ID), ma non esistono ancora dati comparabili in merito.
  19. DESI - Compare countries progress — Digital Scor
  20. Occorre precisare che il nostro sondaggio è stato effettuato tramite un fornitore di panel online, quindi è difficile che gli intervistati che non dispongono di Internet o di competenze digitali di base abbiano preso parte al sondaggio.